Fideiussione omnibus: profili di nullità
La fideiussione omnibus è un contratto molto diffuso in ambito bancario e societario, ma nel corso degli anni è stata oggetto di numerose controversie, soprattutto in relazione alla sua validità. In particolare, le clausole che derivano da schemi ABI (Associazione Bancaria Italiana) sono state più volte contestate, portando spesso alla dichiarazione di nullità parziale dei contratti. Vediamo più da vicino quali sono i punti critici e cosa può fare un fideiussore in caso di contestazione.
Cos’è la Fideiussione Omnibus?
La fideiussione omnibus è un contratto con cui un soggetto (fideiussore/garante) si impegna a garantire il pagamento dei debiti di un altro soggetto (debitore principale, spesso una società) nei confronti di un creditore, solitamente una banca. La particolarità della fideiussione omnibus è che essa garantisce tutte le obbligazioni presenti e future del debitore verso il creditore, rendendo così molto ampio il rischio assunto dal fideiussore.
Le clausole sotto esame
Nel contesto della fideiussione omnibus, la giurisprudenza ha spesso contestato alcune clausole standardizzate predisposte dall’ABI, ritenute anticoncorrenziali e, pertanto, nulle. Tra queste, tre sono le più rilevanti:
- Clausola di reviviscenza: il fideiussore si impegna a tenere indenne la banca dall’esborso di somme che questa, dopo l’incasso dal debitore, dovesse restituire al debitore principale a seguito di annullamento, revoca o inefficacia dei pagamenti stessi.
- Clausola di sopravvivenza: stabilisce che il fideiussore rimanga obbligato anche dopo la cessazione del rapporto principale, prolungando quindi la durata della garanzia.
- Clausola di rinuncia al termine ex art. 1957 c.c.: esclude la possibilità che la fideiussione si estingua qualora il creditore non agisca contro il debitore entro i sei mesi successivi alla scadenza dell’obbligazione principale.
Queste clausole sono state oggetto di un provvedimento della Banca d’Italia nel 2005, che le ha dichiarate anticoncorrenziali in quanto limitavano la libera concorrenza tra le banche. Tale decisione ha aperto la strada a numerose controversie giudiziarie in cui i fideiussori hanno chiesto la nullità assoluta delle fideiussioni sottoscritte.
La nullità delle fideiussioni che riproducono lo Schema ABI
Secondo la giurisprudenza prevalente, tra cui spiccano alcune recenti pronunce del Tribunale di Milano, la nullità delle fideiussioni omnibus non si estende automaticamente all’intero contratto, ma solo alle clausole che riproducono le condizioni considerate anticoncorrenziali.
Il principio di conservazione degli atti, infatti, prevede che il contratto resti valido nella misura in cui rispecchia la volontà delle parti e gli interessi che queste intendevano perseguire. Questo significa che, anche in presenza di clausole nulle, la fideiussione rimane efficace per gli altri aspetti, a meno che non sia dimostrato che le parti non avrebbero stipulato il contratto senza quelle clausole. La dichiarazione di nullità, pertanto, è generalmente limitata alle clausole specificamente contestate.
Le implicazioni per i fideiussori
La nullità delle clausole sopra menzionate può avere effetti significativi per il fideiussore. In particolare, la nullità della clausola ex art. 1957 c.c. può liberare il fideiussore dall’obbligo di garantire il debito se il creditore non agisce tempestivamente contro il debitore principale. Inoltre, la nullità della clausola di sopravvivenza può ridurre la durata della garanzia, mentre quella della clausola di reviviscenza impedisce al creditore di “riattivare” la garanzia su debiti già estinti.
Pertanto, se il contratto di fideiussione omnibus contiene queste clausole, è possibile richiedere al giudice la nullità parziale del contratto. Tuttavia, è importante agire contro la parte giusta: in caso di cessione del credito, l’azione deve essere rivolta contro la banca originaria che ha predisposto il contratto e non contro la società che ha acquisito il credito attraverso la cartolarizzazione.
Conclusioni
La fideiussione omnibus rappresenta un’importante garanzia per le banche, grazie alla quale sono più “propense” a concedere credito. Tale strumento di garanzia, però, è anche un contratto che può nascondere insidie per il fideiussore, soprattutto quando contiene clausole anticoncorrenziali. La giurisprudenza ha aperto la possibilità di ottenere la nullità parziale di questi contratti, limitatamente alle clausole illecite. È quindi fondamentale, per chi si trova in una situazione del genere, conoscere i propri diritti e valutare attentamente le opzioni a disposizione.
